Nella carriera di un aspirante chef non necessariamente c’è un posto da chef de partie o da executive chef. Uno dei ruoli oggi più ambiti e remunerati è quello di chef privato o chef a domicilio.
La figura del cuoco privato al servizio di politici, personaggi famosi e famiglie abbienti è sempre esistita. Il suo compito è quello di occuparsi dei pasti principali del cliente, spesso per tutta la vita. Oggi questo ruolo si è evoluto in una formula meno rigida, quella del personal chef a domicilio. Un cuoco freelance che non ha legami stabili nel tempo con i clienti ma può offrire prestazioni su richiesta.
Estremamente versatile e ben pagato, lo chef privato deve saper ideare menu personalizzati e eventi speciali, dosando creatività e richieste del cliente.
Come si diventa cuochi in casa privata e cosa può offrire questa “nuova professione”? Scopriamo insieme come funzionano ingaggio e mansioni.
Cuoco privato: lo chef a casa tua
Chi non vorrebbe una cucina a domicilio di alto livello? A poterselo permettere però sono in pochi. Secondo l’American Personal and Private Chef Association, negli Stati Uniti sono ben 10 000 gli chef a domicilio. In Italia il fenomeno è in crescita tanto che è nata la Federazione Italiana Professional Personal Chef.
A ingaggiare il cuoco privato per una cena speciale o un’occasione particolare, sono sempre di più imprenditori, calciatori e personaggi dello show business ma anche aziende. Il cuoco freelance si cerca principalmente on line ed è lì che la maggior parte degli aspiranti chef crea la propria vetrina.
Sotto l’hashtag #personalchef troviamo video di ricette, proposte di menu e contenuti di intrattenimento. Anche il sito internet diventa imprescindibile per chi vuole intraprendere questa carriera: lo chef si racconta e mostra le proprie preparazioni, illustrando la sua personale idea di cucina.
A questo punto il cliente seleziona lo chef privato e richiede un preventivo. Il professionista dovrà poi visionare spazi e attrezzature disponibili. Questo controllo può essere fatto anche a distanza. Successivamente, lo chef concorda con il cliente il menu, anche in base al numero di persone a tavola, e passa alla parte operativa.
Cuoco privato o catering?
Il personal chef non va confuso con il catering, con il quale condivide solo la cucina a domicilio ma attraverso differenti modalità. Mentre il catering consegna i piatti già pronti per essere consumati, lo chef privato utilizza la cucina del padrone di casa. Tutto viene preparato al momento tra le quattro mura del committente.
I compiti di un cuoco privato sono diversi e non si limitano alla preparazione dei piatti:
- pianificazione del menu,
- spesa,
- definizione del budget,
- impiattamento,
- pulizia della cucina.
Un vero e proprio servizio completo che può vantare un vantaggio assoluto: l’estrema personalizzazione del menù. Infine, a differenza del catering, il personal chef è un cuoco privato che può gestire solo eventi per un numero limitato di persone.
Chef privati costi e guadagni
In media un menù per una cena preparata da un personal chef ha il costo di 100 € per persona. A questo prezzo base vanno aggiunte le bevande. Il cuoco freelance può anche prevedere servizi aggiuntivi, come l’affitto delle tovaglie o la presenza di un cameriere ai tavoli.
Il guadagno medio di uno chef privato in Italia si aggira tra i 2.500 e i 3.000 euro netti al mese. Per un totale di entrate lorde annuali di circa cinquantamila euro.
Va considerato però che alcuni clienti possono offrire vitto e alloggio allo chef che può seguirli nei loro viaggi. Spostamenti continui, viaggi all’estero, o in seconde case, faranno lievitare i costi di ingaggio. In questi casi, uno chef privato può arrivare a guadagnare fino a 100.000 euro l’anno.
Come trovare lavoro come chef privato
Il web è, come abbiamo anticipato, il miglior “ufficio di collocamento” per chef privati. Farsi conoscere attraverso le proprie ricette, mostrate in foto o in video, è il modo più efficace per farsi trovare. Questo almeno fino a quando non si potrà sfruttare il passaparola dato dalla notorietà. Iscriversi alla Federazione Italiana Professional Personal Chef permette di avere una vetrina aggiuntiva.
I requisiti richiesti ad un cuoco privato sono:
- importante esperienza pregressa;
- formazione professionale adeguata (istituto alberghiero e corsi di specializzazione https://www.incibum.it/corso-cucina/);
- certificazione per la somministrazione di alimenti e bevande (Sab);
- diploma di alimentarista presso l’Asl di competenza;
- aver frequentato un corso HACCP.
Il cuoco freelance, inoltre, dovrà necessariamente avere una Partita Iva attiva per poter fatturare al cliente i servizi resi. Per questa professione non esiste ancora uno specifico codice ATECO per cui si configura genericamente sotto la voce “altre attività professionali NCA” o “catering per eventi, banqueting”.
Perché diventare chef freelance
Libertà di lavorare come, quando e con chi vuoi. Essere un cuoco in casa privata ha il grande vantaggio di assicurare massima indipendenza. Potrai scegliere tu con quali clienti collaborare, potrai proporre la tua idea di cucina con maggiore libertà e anche viaggiare di più.
Lo chef privato ha il vantaggio di non lavorare sempre nella stessa cucina e di poter avere, quindi, un percorso più dinamico e meno ripetitivo.
Si tratta di un lavoro in cui il contatto con il cliente è diretto e non mediato dalla sala. Lo chef deve saper trovare il giusto connubio tra la sua proposta e i desideri del committente. In questa professione sono necessarie, quindi, grandi doti diplomatiche e di organizzazione. Diventare cuoco privato significa anche avere possibilità di guadagno e crescita maggiori a patto che si possa contare su basi solide. Quello degli chef privati è sicuramente un mercato in crescita ma si scontra spesso con una formazione dei cuochi insufficiente. Non solo ricette ma anche food cost, time management e problem solving sono indispensabili per diventare chef privati.