Le pizze al forno a legna rappresentano un simbolo della tradizione gastronomica italiana. Il profumo del legno che arde, il cornicione dorato e l’aroma affumicato rendono ogni morso un’esperienza unica.
In questa guida scoprirai perché il forno a legna esalta la pizza più di ogni altro metodo di cottura, quali strumenti servono, come gestire il fuoco e la temperatura e quali errori evitare per ottenere una cottura pizza forno a legna perfetta.
Perché il forno a legna esalta la pizza
Il forno a legna per pizza garantisce una cottura unica grazie all’azione combinata di calore radiante e convettivo. La temperatura elevata (fino a 480°C) cuoce l’impasto in pochi secondi, creando la crosta croccante e il cuore morbido che caratterizzano la pizza napoletana.
A differenza del forno elettrico o a gas, il forno a legna conferisce un profilo aromatico affumicato, dovuto alla combustione naturale della legna stagionata. Il risultato è un prodotto dal gusto intenso, impossibile da replicare con altri metodi di cottura.
Il segreto sta nella costanza termica e nella distribuzione uniforme del calore, che permette di ottenere pizze dal cornicione leopardato, digeribili e fragranti.
Strumenti: pala, termometro IR, spazzola, biscotto di Sorrento
Per ottenere un risultato professionale servono gli strumenti giusti:
- Pala per pizza in legno o alluminio, per infornare senza sgonfiare l’impasto.
- Termometro a infrarossi (IR), indispensabile per controllare la temperatura della platea e della cupola.
- Spazzola in ottone, utile per pulire la platea tra una pizza e l’altra.
- Biscotto di Sorrento, la pietra refrattaria che garantisce una cottura omogenea e un fondo perfetto.
Questi strumenti fanno la differenza tra una pizza “casalinga” e una pizza forno a legna di livello professionale.
Preparazione del forno e gestione del fuoco
Il successo di una pizza nel forno a legna inizia dalla preparazione del fuoco e dalla corretta gestione del calore.
Tipi di legna e umidità
Utilizza legni duri come faggio, quercia o ulivo, stagionati da 12 a 24 mesi e con un tasso di umidità inferiore al 20%.
Evita legni resinosi (pino, abete) perché rilasciano fumo acre e residui che alterano il sapore della pizza. Una legna per forno a legna ben secca assicura una combustione pulita e stabile.
Pre-riscaldamento: platea e cupola (°C)
Il preriscaldamento è cruciale: la cupola del forno deve raggiungere 420–480°C, mentre la platea va mantenuta tra 380–430°C.
Per ottenere una temperatura uniforme servono circa 45 minuti di combustione costante, fino a quando la cupola diventa bianca (segno di carboni completamente bruciati).
Fiamma viva vs brace e posizione del fuoco
Durante il servizio, la fiamma viva va mantenuta in una zona laterale del forno per assicurare calore radiante costante. Le braci devono essere distribuite lungo i bordi per favorire la circolazione dell’aria calda.
Un buon pizzaiolo sa gestire il flusso d’aria e il letto di brace per mantenere la temperatura stabile senza bruciare la platea.
Pulizia e cenere durante il servizio
Dopo ogni infornata, spazzola la platea con una spazzola in ottone o usa una pala forata per rimuovere la cenere residua.
Questa semplice routine evita sapori amari e mantiene la superficie sempre pulita e pronta per la successiva pizza.
Cottura perfetta: tecniche e tempi
Una cottura pizza forno a legna ideale dura tra 60 e 90 secondi, ma la precisione è tutto.
Infornata, “giro pizza” e cornicione
La pizza va “lanciata” con un colpo secco di pala, ruotata ogni 10–15 secondi per assicurare una cottura uniforme e un cornicione leopardato.
Quando la base è asciutta e il cornicione dorato, la pizza è pronta per essere servita.
Temperature/tempi per stili diversi
| Stile di pizza | Temperatura | Tempo medio |
|---|---|---|
| Napoletana | 450–480°C | 60–90 s |
| Romana “scrocchiarella” | 350–400°C | 3–4 min |
| Contemporanea | 420–450°C | 90–120 s |
Adattare ricetta e forno a stagione/altitudine
Le condizioni ambientali influiscono sulla lievitazione e sulla gestione del fuoco. È quindi fondamentale regolare l’impasto e la temperatura in base a stagione e quota.
Estate vs inverno
Con il caldo, riduci leggermente la dose di lievito e l’acqua dell’impasto; d’inverno, prolunga i tempi di lievitazione. La temperatura ambiente influenza direttamente la fermentazione.
Altitudine e umidità
Oltre gli 800–1000 metri s.l.m., la minore pressione atmosferica accelera l’evaporazione e asciuga più rapidamente la pizza. Aumenta leggermente l’idratazione e riduci la temperatura di cottura di 10–20°C.
Errori comuni e soluzioni
Anche i pizzaioli più esperti possono incorrere in errori. Ecco una breve guida di troubleshooting pizza forno a legna:
| Problema | Causa probabile | Soluzione |
|---|---|---|
| Brucia sotto, cruda sopra | Platea troppo calda | Sposta le braci e raffredda la base |
| Pizza troppo pallida | Fiamma bassa o cupola fredda | Alimenta la fiamma, aumenta tiraggio |
| Impasto colloso | Idratazione eccessiva o lievitazione errata | Allunga i tempi di maturazione |
| Sapore di fumo acre | Legna umida o combustione incompleta | Usa legna secca e fiamma pulita |
FAQ
1. Quanta legna serve per una serata da 10–20 pizze?
Circa 8–12 kg di legna secca, a seconda della massa termica del forno e della temperatura di esercizio.
2. Come recupero un impasto sovralievitato il giorno del servizio?
Reimpasta rapidamente, aggiungi sale e raffredda l’impasto in frigo per rallentare la fermentazione.
3. Come mantengo la temperatura stabile durante un servizio prolungato?
Aggiungi piccole quantità di legna ogni 10–15 minuti e controlla la platea con un termometro IR per ruotare le zone fredde.
4. Perché la pizza sa di fumo acre e come evitarlo?
Evita legna umida o resinosa e mantieni un tiraggio costante per una fiamma pulita e una combustione completa.


