[blockquote text=”Esco dalla camera da letto con già addosso la giacca da chef. Giuseppe Iannotti” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”#e0e0e0″ show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
Oggi conosciamo un po’ meglio Giuseppe Iannotti, giovane chef stellato, creativo ed estroverso.
La formazione da autodidatta di Giuseppe Iannotti
Giuseppe Iannotti, classe 1982, scopre giovanissimo la passione per la cucina ma sceglie di riporla nel cassetto per seguire un percorso di studi “più convenzionale”. Frequenta il liceo scientifico e, successivamente, ingegneria informatica ma il richiamo dei fornelli torna prepotentemente a farsi sentire e dunque, a pochi esami dalla laurea, abbandona le aule universitarie per dedicarsi anima e corpo alla cucina.
Iannotti, a parte uno stage in uno dei luoghi sacri della ristorazione d’oltreoceano “Alinea” a Chicago, è completamente autodidatta. Lo straordinario chef che è oggi l’ha costruito con passione, caparbietà e sete di conoscenza. I suoi maestri sono stati i viaggi alla scoperta delle differenti cucine del mondo, durante i quali ha sviluppato un’incredibile competenza sulle materie prime e acquisito straordinarie abilità tecniche. Ad oggi Iannotti è considerato tra i giovani chef più innovativi dell’intero panorama gastronomico italiano.
Il locale: Krèsios a Telese Terme
Nel 2007 Giuseppe Iannotti inaugura il Krèsios, un piccolo ristorante a Castelvenere (in provincia di Benevento) che prende il nome da uno dei tanti appellativi di Dioniso. Poco dopo apre anche una bottega di specialità gastronomiche a Telese Terme (sempre nel beneventano). Nel 2011 decide di unire i due progetti e, appena fuori Telese, trasforma una masseria in un locale elegante e accogliente, mantenendo il nome Krèsios. Grazie al suo talento e alla sua determinazione, il successo non tarda ad arrivare.
Nel 2013 la sua creatura si amplia e, oltre al ristorante, alla bottega, alle camere e alla sala da tè, Iannotti avvia anche un bistrot dove propone la sua versione della cucina più popolare. Al Krèsios si può godere di un ambiente raffinato, minimal e moderno e di un’atmosfera rilassata.
Mission: sedurre il palato e conquistare l’intelletto
Nella suggestiva location del Krèsios, lo chef propone una cucina che nasce da un’identità regionale ma che, grazie al suo estro e alla sua abilità, è in continua evoluzione, con la ricerca costante di nuovi prodotti e nuove tecniche.
Al Krèsios non vi è il tradizionale ‘menu à la carte’, ma due menù degustazione (Mr. Pink e Mr. White) che, grazie alla creatività di Iannotti, riescono a stuzzicare e appagare tutti i sensi, in una sinfonia di odori, sapori e differenti consistenze.
Con assaggi sorprendenti, golosi giochi gastronomici e ricercati, ma mai esasperati, preziosismi tecnici, lo chef Giuseppe Iannotti mira a sedurre il palato e a conquistare l’intelletto.
Premi e riconoscimenti
Il 2012 e 2013 per Iannotti sono gli anni della consacrazione: riceve il premio “Miglior Giovane Chef” da Le Guide de L’Espresso, entra a far parte dell’Associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe (JRE), si aggiudica il ‘Premio Vent’anni’ attribuito da San Pellegrino a un protagonista emergente della scena gastronomica italiana e conquista la sua prima stella Michelin. Nel 2017 riceve il “Premio Innovazione in Cucina”, sempre da Le Guide de L’Espresso ed entra a fare parte de l’Associazione Le Soste.
Creazioni
Tra le più geniali e sorprendenti creazioni dello chef Giuseppe Iannotti vi è, senza dubbio, la “ventresca di tonno, bietole e brodo di katsuobushi di vitello”.
Il piatto ha origine dal confronto con Tadashi, che ha avvicinato Iannotti alla tradizione giapponese, con l’intento di raccogliere idee da trasferire nella cucina nostrana. L’estro di Iannotti ha fatto il resto, è così che nasce il katsuobushi di carne (qualcosa di mai sperimentato prima).
Il katsuobushi, ingrediente molto importante della cucina giapponese, si ottiene grattugiando in piccoli fiocchi dei filetti di tonnetto striato essiccato, fermentato e affumicato e viene utilizzato nella preparazione di molte pietanze tra cui il brodo dashi.
La geniale intuizione di chef Iannotti è stata quella di sostituire al tonnetto il vitello (dopo aver provato anche con altre carni ma con risultati meno soddisfacenti) ottenendo, così, un brodo seducente dalle note affumicate.
Iannotti ha poi usato questo brodo per esaltare la ventresca di tonno cruda avvolta nelle bietole, riuscendo ad ottenere un piatto stupefacente per originalità, equilibrio e gusto.
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