Può sembrare banale ma nella professione di cuoco, per avere successo, l’ingrediente principale è senz’altro la passione. Questo può valere in generale per tutti i mestieri, ma quello del cuoco è davvero una sorta di vocazione.
Soddisfare i palati, soprattutto i più esigenti, è una mission tanto nobile quanto complessa. Nulla può essere lasciato al caso, dalla scelta delle materie prime all’impiattamento tutto contribuisce alla costruzione di un’esperienza gustativa che va ben oltre il semplice cibarsi. Il punto è proprio questo, molti pensano che mangiare significhi “riempire lo stomaco” ma, in realtà, è un’attività che coinvolge tutti i sensi e sta alla bravura dello chef trasformare un pasto in un’esperienza sensoriale memorabile.
Vediamo quindi alcuni consigli pratici su come diventare chef e avere successo tra i propri ospiti e clienti.
Come diventare chef: dalla formazione ai fornelli
La passione per i fornelli è ovviamente solo il punto da cui partire ma per compiere il salto da “cuoco amatoriale”, che cucina per amici e parenti, a professionista del settore non si può prescindere da una solida preparazione. Dunque, come diventare cuoco professionista? Senza dubbio frequentare un Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri può rappresentare un ottimo inizio per chiunque voglia intraprendere una carriera nel mondo del food ma oggi esistono scuole di specializzazione post diploma.
Gli studi presso gli Istituti Alberghieri possono durare tre o cinque anni. Al termine del triennio si ottiene il diploma di qualifica professionale (tre sono le principali specializzazioni: operatore di cucina, operatore di sala e bar e operatore di ricevimento), mentre se si proseguono gli studi si arriva al diploma di maturità ed alla qualifica professionale di Tecnico dei Servizi di Ristorazione o Tecnico dei Servizi Turistici.
Frequentare un buon Istituto Alberghiero è importante in quanto consente di acquisire conoscenze su alimenti e tecniche di preparazione, oltre che una buona cultura personale e l’apprendimento di almeno due lingue straniere. È importante chiarire che la formazione alberghiera rappresenta un ottimo punto di partenza ma è anche possibile diventare chef senza alberghiero; il mestiere vero e proprio, infatti, si acquisisce sul campo affiancando grandi professionisti del settore.
Diventare chef senza alberghiero
Chiunque non abbia avuto la possibilità di frequentare l’Istituto Alberghiero non deve, dunque, scoraggiarsi. Cosa bisogna fare per diventare chef? Tranquilli, non è mai troppo tardi! Diventare chef senza alberghiero è possibile! Una valida strada è rappresentata dai corsi di cucina professionali e professionalizzanti che, in molti casi, prevedono anche l’opportunità di fare uno stage presso strutture qualificate. Importante è saper scegliere tra la vasta offerta di corsi di cucina: struttura, docenti e programmi possono fare la differenza.
Il corso per diventare chef della Scuola di Alta cucina In Cibum
Chef IN Formazione è il corso di cucina base dedicato agli aspiranti chef per apprendere le competenze necessarie all’inserimento in brigate di ristoranti di alto livello. I partecipanti acquisiranno una conoscenza approfondita della cultura gastronomica e una visione d’insieme della professione grazie alla docenza di chef stellati e di una struttura tecnologicamente avanzata, unica nel Sud Italia.
Durante il percorso formativo, i corsisti apprenderanno, inoltre, modalità e tecniche per mantenere le condizioni di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro; impareranno a gestire le forniture e ad elaborare e preparare interi menù. Alla costruzione di un bagaglio di competenze trasversali contribuiranno lezioni di merceologia, tecniche di degustazione del vino e diversi altri moduli tenuti da critici gastronomici e nutrizionisti.
Cosa fa uno chef
Molti sognano di diventare chef ma in quanti ne conoscono le effettive mansioni? Proviamo, dunque, a fare un po’ di chiarezza riassumendo brevemente alcuni dei compiti principali di uno chef.
Tra le mansioni di uno chef rientrano:
- ideazione e realizzazione del menù;
- scelta dei costi dei piatti a seguito di un’attenta analisi del food cost;
- gestione degli approvvigionamenti e verifica degli ordini alimentari;
- coordinamento e supervisione dello staff durante la preparazione delle portate;
- direzione del personale di cucina.
Ai fini di un’organizzazione ottimale, inoltre, lo chef deve preoccuparsi di mantenere uno stretto contatto con i vertici della struttura ristorativa e con il servizio d’accoglienza.
Lavorare come chef
Se si desidera lavorare come chef, oggigiorno, sono davvero tante le opportunità, sia in Italia che all’estero. Non mancano, infatti, le richieste di lavoro per capocuoco, alle volte anche senza esperienza, presso ristoranti e alberghi sparsi su tutto il territorio nazionale. Tante le opportunità anche fuori dai confini nazionali, dove la cucina italiana raccoglie, da sempre, grandi consensi. Inutile sottolineare che lavorare come cuoco è particolarmente richiesto in tutte le zone a forte attrazione turistica. Inoltre, negli ultimi tempi, sono sempre più richieste figure professionali quali: cuoco a domicilio, chef a domicilio, private chef e personal chef.
Ma qual è l’età giusta per diventare cuoco professionista? È possibile diventare cuoco a 30 anni? E diventare cuoco a 50 anni? Ovviamente, così come accade per la stragrande maggioranza delle professioni, più si va in là con gli anni meno sono le opportunità di trovare lavoro. Tra l’altro bisogna considerare che il lavoro di cuoco richiede anche una buona resistenza fisica, considerato che per parecchie ore al giorno ci si trova a lavorare in piedi, sotto pressione e in ambienti esposti ad alte temperature.
Quanto guadagna uno chef
Quella dello chef è una professione che, soprattutto negli ultimi anni, ha vissuto una crescita esponenziale a livello di prestigio, grazie al proliferare di programmi televisivi sul food che hanno trasformato gli chef in vere e proprie star. Di pari passo anche le retribuzioni hanno visto un incremento notevole, ma quanto guadagna uno chef? In genere uno chef, o capocuoco, arriva a guadagnare dai 3.000 ai 7.000 euro al mese, ovviamente la cifra può variare di molto in base alla tipologia ed al livello della struttura.
Domande frequenti dagli aspiranti chef
Quali sono le domande più frequenti che si pone un giovane neodiplomato che sogna di intraprendere una carriera nel mondo del food e diventare chef? Proviamo a rispondere!
- È necessario aver frequentato l’alberghiero?
Senz’altro l’aver frequentato un buon istituto alberghiero può rappresentare un’ottima base da cui partire ma non è certamente una “conditio sine qua non”. Sicuramente l’alberghiero, soprattutto se ben organizzato e fornito di attrezzature adeguate, può offrire ai ragazzi una preparazione importante e un’idea chiara sulla professione di cuoco che intendono, eventualmente, intraprendere; ribadiamo, però, che è assolutamente possibile diventare chef senza alberghiero.
- Sono un neodiplomato aspirante chef, cosa devo fare?
A prescindere dal diploma conseguito, se si desidera diventare chef è opportuno frequentare un buon corso di cucina professionale per acquisire conoscenze e competenze specifiche, imprescindibili per avviare una carriera nel settore enogastronomico.
- Come scegliere il corso professionale di cucina da seguire?
Al giorno d’oggi nell’ambito dei corsi di cucina le proposte certo non mancano. Chiaramente, però, non tutti i corsi offrono una formazione adeguata. Gli aspetti da valutare sono molteplici: struttura, corpo docente, durata, eventuale presenza di stage, possibilità di placement.
- Quanto costa un corso di cucina professionale?
È difficile indicare i costi medi di un corso professionalizzante di cucina, in quanto questi possono variare a seconda degli aspetti sopraelencati.
- Perché scegliere il corso professionale di cucina In Cibum?
I partecipanti acquisiranno una conoscenza approfondita della cultura gastronomica e una visione d’insieme della professione, grazie alla docenza di chef stellati e di una struttura tecnologicamente avanzata, unica nel Sud Italia.
Ecco la testimonianza di uno dei nostri allievi.