Fulvio Marcello Zendrini, consulente di comunicazione e marketing aziendale e docente universitario di marketing e comunicazione del cibo, ha tracciato un vademecum per i ristoratori, in vista dell’imminente riapertura dei locali. A lui la parola!
Il marketing relazionale post emergenza
Tutti noi che operiamo nel settore del marketing, dello studio e della pratica di attività di ristorazione e dell’enogastronomia, siamo in attesa della riapertura, della ripartenza.
Siamo stati fermi, a casa, con le mani in mano e i pensieri in testa, abbiamo fatto dirette più o meno inutili, riempito video di parole, di ricette, di scambi di opinioni. Ci siamo trovati a raccontare on-line sentimenti, paure, affetti, scoramenti. Bene. Adesso, però, è giunto il momento delle regole! Ora ci diranno “un metro, due metri, mascherine, guanti” ma prima facciamo noi un elenco di consigli per affrontare nel modo giusto queste regole (esclusivamente tecniche) che ci verranno imposte.
Scriviamo le regole del marketing della riapertura, un marketing relazionale che comunichi sicurezza e qualità.
Otto regole per ripartire
Regola 1: la riapertura non è solo della serranda del locale. La riapertura è dei cuori e dei sentimenti! Il cliente, quando tornerà, non cercherà solo questo o quel piatto, questa o quella pizza: cercherà quel calore, quella vicinanza, quell’amicizia e affetto che per tre mesi gli sono stati negati.
Regola 2: se quanto sopra è vero, ricordiamocelo quando arriverà il cliente e non inondiamolo di lamentele su di noi, sul nostro lavoro e sui nostri mancati ricavi. Cerchiamo, per quanto possibile, di far sentire “lui” come prima, al centro dell’attenzione e circondiamolo di quell’affetto e cura che è venuto a cercare.
Regola 3: quante volte abbiamo sentito i nostri migliori clienti in questa fase di chiusura, per quanto possibile? Quanto gli abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza? Se non l’abbiamo fatto, siamo ancora in tempo! Cerchiamoli, contattiamoli: i primi a tornare saranno loro, certo non i nuovi clienti, tanto vale tenerceli cari.
Regola 4: non perdiamo tempo in inutili elucubrazioni su come attrezzare il locale alla riapertura, prima che le regole vengano scritte. Uniche regole sicure: distanza, mascherina, guanti e pulizia. Inutile fare altri castelli in aria prima che i decreti siano effettivamente approvati.
Regola 5: pensiamo, invece, a come rendere queste regole meno opprimenti. Mascherine colorate (ma efficaci), decorazioni del locale, se necessario, per rendere meno “vuoto” il posto, con piante, invenzioni architettoniche e quant’altro.
Regola 6: facciamo nostre queste regole e comunichiamole chiaramente alla clientela, come pure le regole di sanificazioni e pulizia. Realizziamo dei depliant, se necessario, scriviamole su un cartello o una lavagna a muro, mettiamole in una sezione del sito: le persone verranno sicuramente più volentieri in un locale che dimostra di essere sicuro.
Regola 7: riscriviamo il menu, diminuiamo il numero di piatti e, per quanto possibile, la loro complessità. I clienti (e il vostro staff) saranno, purtroppo, meno numerosi, il tempo di permanenza molto più breve, il servizio e la preparazione necessariamente più veloci.
Regola 8: non diminuiamo i prezzi. Il vostro lavoro e gli ingredienti che usiamo hanno lo stesso valore di prima, ricordiamocelo! Un cliente lo capirà, e non si aspetterà sconti. Ogni ristorante e pizzeria ha il suo tipo di clientela, che si può permettere un certo tipo di spesa. Quella era, e quella sarà.
Otto semplici regole. Regole di marketing relazionale, più che di enogastronomia. Seguitele: il rientro e la ripartenza saranno più lievi!