[blockquote text=”È decisiva la qualità degli uomini che si dedicano alla cucina. Enzo Vizzari” text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”#e0e0e0″ show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
Oggi conosciamo un po’ meglio Enzo Vizzari, critico gastronomico, Direttore de Le Guide de L’Espresso, docente e Direttore Scientifico della Scuola di Alta Formazione Gastronomica In Cibum.
La formazione di Enzo Vizzari, critico gastronomico
Enzo Vizzari, classe 1946, nasce a Varallo Sesia (Vercelli) e sin da piccolo viene educato dalla sua famiglia a riflettere sul valore del cibo. La tavola domestica è, dunque, la sua prima scuola e la sua straordinaria curiosità ha fatto il resto.
Laureatosi in Giurisprudenza e dopo essere stato il più giovane assessore d’Italia nel comune di Vercelli, occupa il ruolo di capo ufficio stampa alla Pirelli, quello di responsabile relazioni esterne di Confindustria alla sede di Brescia e poi direttore generale a quella di Biella. Per lavoro ha avuto modo di viaggiare molto, sia in Italia che all’estero, riscoprendo la sua voglia di visitare ristoranti e conoscere nuovi piatti.
Dopo aver scritto prima su Brescia Oggi e poi sul Giornale di Brescia, nel 1983 inizia la collaborazione con la Guida de L’Espresso, con Grand Gourmet e una rubrica su Il Corriere della Sera. Ma è intorno ai cinquant’anni che trasforma definitivamente la sua passione in professione quando, nel 2001, diventa Direttore de Le Guide de L’Espresso.
La mission di un critico gastronomico: mangiare con la testa, non con la pancia
Un critico gastronomico, secondo Vizzari, deve mangiare e bere tanto ma con la testa, non con la pancia. Bisogna approcciarsi ai piatti senza pregiudizi, aperti ad ogni possibilità e liberi da qualsiasi condizionamento. Altra caratteristica fondamentale che deve possedere un critico che si rispetti è una buona proprietà di scrittura. Infatti, per acquisire credibilità e autorevolezza, è necessario che il testo di una guida gastronomica non scivoli mai verso l’autocelebrazione di sé o di quella dello chef, ma deve saper raccontare con estrema obiettività e trasparenza, l’esperienza vissuta.
Piatto della memoria
Enzo Vizzari ha assaggiato un’infinità di piatti strepitosi, ma quello che porta nel cuore, fin da bambino, sono gli agnolotti col sugo di arrosto. Un primo piatto della tradizione culinaria italiana, ed in particolar modo piemontese, facile da preparare ma di grande effetto e gusto.
Premi e riconoscimenti
Nel 2005 riceve dall’Associazione Italiana Sommelier il premio “Oscar del vino” come miglior giornalista, e, nel 2007, il premio alla carriera “Luigi Veronelli” come miglior giornalista enogastronomico. E’ inoltre uno dei membri permanenti del “Grand Jury Européen du Vin”.
Nel 2017 si aggiudica il premio “La Plume d’or de la Gastronomie” destinato al miglior critico enogastronomico non francese.