Le classifiche della rivista internazionale Forbes sono note per la loro capacità di far luce su interi comparti. Tra le ultime liste che hanno destato l’attenzione del mondo imprenditoriale italiano, vi è quella dedicata alle 100 aziende che si sono distinte per la sostenibilità.
Un principio importante entrato, di diritto, tra i pilastri etici che guidano le scelte delle aziende più all’avanguardia, impegnate a non impattare troppo sull’ambiente.
Selezionate tra le candidate alla prima edizione del Sustainability Award promosso da Credit Suisse e KON Group, le imprese individuate si sono sottoposte a una valutazione indipendente dei due partner tecnici: la prima fondata su l modello di rating ESG sviluppato da ALTIS Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e, la seconda, basata sulla metodologia di Reprisk.
Cos’è il Sustainability Award?
Si tratta di un riconoscimento riservato alle imprese italiane che si sono distinte nell’avvio e nell’implementazione di percorsi di sviluppo sostenibile e inclusivo, con l’obiettivo generare valore per gli stakeholder e per la comunità.
La prima edizione ha inteso dare visibilità agli sforzi delle aziende che hanno saputo integrare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica nelle proprie strategie di business, interiorizzandone i principi attraverso l’innovazione dei processi organizzativi e produttivi e monitorando in modo attivo le proprie performance.
Il settore agroalimentare in testa
La maggior parte delle aziende entrate in questa Top 100 sono risultate appartenere al settore agroalimentare.
Questa filiera estesa (comparto agricolo, industria alimentare, distribuzione e Horeca), infatti, rappresenta il primo settore economico del nostro Paese, con un fatturato di oltre 500 miliardi di euro e quasi 4 milioni di occupati.
E molto spesso, alla base delle migliori aziende italiane, ci sono intuizioni e scommesse familiari che – col tempo – si sono rivelate scelte lungimiranti e di successo.
Ne è un esempio il Pastificio Felicetti, realtà della Val di Fiemme ai piedi delle Dolomiti.
Anticamente il pastificio “catturava” l’energia necessaria al suo funzionamento dall’acqua che scorreva abbondante nelle vicinanze, antica e indispensabile fonte “rinnovabile”.
Oggi, nel solco delle scelte responsabili compiute ogni giorno, lo stabilimento attinge per oltre il 90% ad energia autoprodotta, in misura variabile da fotovoltaico e da un impianto proprietario di cogenerazione.
Più recente la scelta di un nuovo packaging, realizzato al 100% con carta, come certifica il marchio stesso sulle confezioni.
Il nuovo incarto, che è di per sé uno storytelling, racconta la sintesi del prodotto: la montagna, il luogo dove si fa la pasta (le Dolomiti patrimonio dell’Unesco) e la semola di grano duro 100% italiano.
Realizzato in carta naturale pura cellulosa, certificata PEFC, proveniente da foreste gestite responsabilmente, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Riciclabile al 100%, dunque risorsa per impeghi successivi, è prodotto con materiali biodegradabili e compostabili. Inoltre è traspirante, ovvero protegge l’alimento da agenti esterni senza creare condensa e umidità, conservando le proprietà organolettiche del prodotto.
All’interno di questa confezione, la pasta Felicetti trova l’ambiente ideale per conservare il gusto e il profumo del prodotto appena trafilato.