Inclusione e formazione: sette giovani con autismo si diplomano a In Cibum

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La cucina è un luogo speciale. Non solo quello in cui le ricette prendono forma e sapore, ma anche uno spazio in cui le persone crescono, si esprimono e trovano nuove possibilità.

È qui che, nelle aule e nei laboratori di In Cibum, si è compiuto un percorso che va ben oltre la didattica tradizionale: quello di sette ragazze e ragazzi autistici che hanno appena ricevuto il loro diploma dopo mesi di corsi dedicati a cucina, pasticceria e pizzeria.

Un risultato che parla di inclusione, autonomia e futuro.

La forza della sinergia

Il progetto è nato dalla collaborazione tra In Cibum, Oisma APS – associazione impegnata nell’inclusione guidata dalla presidente Annalisa Siano – e Seconda Stella, ente del Terzo Settore che promuove attività per giovani con disabilità. Una rete che ha reso possibile un’esperienza unica: laboratori dove ragazzi autistici e neurotipici hanno potuto condividere spazi, competenze e relazioni.

Guidati dai docenti di In Cibum – Marco Cefalo, chef resident; Valentino Tafuri, coordinatore didattico dei corsi di panificazione e pizzeria; Imma Lopez e Raffaella Vara, oggi responsabili di laboratorio dopo essersi diplomate proprio qui – gli allievi hanno imparato non solo tecniche di cucina e pasticceria, ma anche competenze relazionali e di sicurezza. Ogni gesto, dalla preparazione di un piatto all’uso corretto di un utensile, è diventato occasione di apprendimento e consapevolezza.

La campagna “Sporcatevi le mani”

L’iniziativa rientra all’interno della campagna “Sporcatevi le mani”, che invita a vivere la cucina come esperienza concreta, capace di unire formazione professionale e crescita personale. In questo percorso, fondamentale è stato l’accompagnamento dell’equipe di Oisma – psicologi, operatori socio-educativi, OSS e OSA – che hanno supportato i ragazzi durante i laboratori, aiutandoli a trasformare le competenze acquisite in strumenti per la vita quotidiana.

Seconda Stella ha affiancato il progetto offrendo attività complementari dedicate ad adolescenti e giovani con disabilità, rafforzando così il senso di comunità e inclusione.

Voci dal progetto

“Includere significa condividere esperienze, mettendo a sistema le potenzialità di tutti” ha raccontato Mariagiovanna Sansone, direttrice di In Cibum. “I percorsi sono stati costruiti partendo dai talenti dei singoli ragazzi, accompagnandoli a diventare più consapevoli delle competenze acquisite”.

“Questa esperienza dimostra con i fatti che è possibile valorizzare ogni persona, anche attraverso strade non convenzionali” ha aggiunto Annalisa Siano, presidente di Oisma. “Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi e grati a chi ha creduto in questo progetto”.

Il valore di un percorso

La cerimonia di consegna dei diplomi si è conclusa con la proiezione di un video racconto: uno storytelling che ha ripercorso i mesi trascorsi nei laboratori, mostrando volti, mani in movimento, piatti realizzati, sorrisi condivisi.

Un video che ha ricordato a tutti che l’inclusione non è un concetto astratto, ma un’esperienza concreta, fatta di energia, dignità e piccoli passi che conducono verso l’autonomia e il lavoro.

Da oggi, quei sette ragazzi hanno un diploma in tasca e un bagaglio di competenze che li accompagnerà nel loro percorso di vita. E In Cibum, ancora una volta, conferma che la formazione è molto più di un mestiere: è un modo per costruire futuro, insieme.

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