Chiara, In Cibum e il ritorno a casa per scrivere il suo futuro

Ricomincio da me.

Chiara Oliviero, 20 anni e quel sogno nel cassetto che si sta realizzando, non esita un secondo quando le chiedono cosa farà nel momento in cui poserà, per l’ultima volta, nell’armadietto la casacca bianca di In Cibum.

Il percorso di Chiara: dall’aula allo “stage stellato”

Dopo un percorso durato quasi dodici mesi, tra lezioni, stage al “Quattro passi” a Nerano (due stelle Michelin) e affiancamento allo chef resident Marco Cefalo nel laboratorio di cucina, le idee sul futuro sono sempre più chiare.

Ritorno a casa, a Montesarchio, dai miei genitori. Hanno bisogno di me e so che adesso il mio posto è al loro fianco.

Chiara è cresciuta nel ristorante di famiglia, i suoi ricordi profumano dei piatti tipici della Valle Caudina ed è lì che vuole iniziare il suo cammino “fuori” da In Cibum.

Dopo il liceo non avevo idea di quella che sarebbe stata la mia strada. Mi sentivo incompleta ma non sapevo perché. Era una sensazione strana dalla quale non riuscivo a liberarmi. E così, subito dopo il diploma, decisi di fermarmi un anno e di lavorare con i miei. In quel posto sono cresciuta: da bambina mi sedevo al tavolo con i clienti; papà si occupava della sala mentre mamma era al comando della cucina. Per me significa casa, famiglia e adesso sento forte la responsabilità di quello che accadrà.

Cosa ha significato per te In Cibum?

È stata ed è l’occasione. Quando mi sentivo in balia delle mie confusioni chiesi a dei fornitori una scuola che potesse darmi quello che cercavo e così mi fu segnalata In Cibum. Era dicembre. L’11 gennaio successivo partecipai all’open day e lì capii che la mia strada iniziava proprio qui. Sapevo fare delle cose ma solo stando in laboratorio con gli chef mi sono resa conto dei “perché” di questo mestiere.

Cosa ti mancherà?

Le persone. Nella mia edizione avuto la fortuna di studiare e lavorare con un bel gruppo di compagni e proprio grazie a tutti loro ho sperimentato quanto è importante una brigata e la capacità  di ascolto.

Poi è arrivato lo stage al “Quattro passi” con chef Antonio Mellino

E qui apriamo un altro capitolo. Il “Quattro passi” è il ristorante nel quale tutti vorrebbero fare un’esperienza, soprattutto quando si viene fuori da un percorso pieno di stimoli come quello che si vive ad In Cibum. Mi sono messa in gioco perché avevo la necessità portarmi a casa un altro bel bagaglio d’esperienza.

Nell’ultimo periodo hai affiancato chef rinomati e hai potuto osservare da vicino tante tecniche. Cosa porterai di tutto questo a Montesarchio?

Tutto, ma sono in cerca di una mia strada, ancora non so chi voglio diventare. Il tempo mi darà una risposta.

Come saranno i piatti di Chiara a Montesarchio?

A base di verdure.

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