Se fosse un dolce sarebbe una millefoglie. Imma Lopez, 26 anni e l’idea che da domani la sua vita sarà decisamente diversa da quella che aveva iniziato a costruire. Dopo le scuole superiori, l’iscrizione alla Facoltà di Architettura ad Aversa e la passione per il disegno. Poi, con il lockdown, è arrivata la “soffiata” che le ha cambiato la vita.
Il lockdown e il “cambio vita” di Imma
Ero a casa, come tutti. Un fermo forzato che mi ha fatto pensare a cosa volessi davvero. Il mio ex fidanzato mi suggerì In Cibum, dopo una settimana ero a Pontecagnano.
Detto fatto per Imma che, partita da Frattamaggiore con una valigia carica di speranza, non si è mai arresa anche quando non si sentiva all’altezza.
All’inizio mi sembrava tutto più grande di me. Al corso c’erano ragazzi che avevano già esperienza e qualche volta ho dovuto fare i conti con le relative difficoltà ma ho lavorato molto su me stessa dicendomi che non c’era motivo per arrendersi e che ci dovevo provare. Così è stato! Anzi, nel mio percorso ho trovato persone che alla fine hanno creduto in me più di me stessa. Mi accorgo che loro vedono cose che a me sfuggono.
Ti senti pronta per spiccare il volo?
Forse tra dieci anni.
Che cosa ha rappresentato per te In Cibum?
È stata – e forse è tutt’ora – una parte fondamentale. Ho imparato cosa significa essere responsabili e avere fiducia in se stessi. Da allieva mi sono misurata con le mie potenzialità, quando poi sono tornata da Assistente di Pasticceria il ruolo è cambiato e l’asticella delle aspettative si è alzata. Vivere questa scuola è un po’ come andare in crociera: puoi visitare tante città di nazioni differenti in poco tempo e sentirti cittadina del mondo.
Parliamo dello stage…
Quanto tempo abbiamo? Scherzo. Solo per dire che è stato un altro pezzo del puzzle che meriterebbe un fiume di parole. Ho avuto la grande occasione di lavorare al fianco di Tommaso Foglia al San Barbato Resort, un capitolo bello e complesso che ha contribuito a segnare un passo avanti nella mia crescita. Il lavoro non è mai mancato. Ho avuto la possibilità di conoscere i vari reparti, in particolare ero in forze al cake design.
Quale lezione di Tommaso Foglia ti porti a casa?
Due cose: il suo saper andare oltre e l’ascolto. Durante le riunioni ognuno poteva fare la sua proposta, non importava se eri l’ultimo arrivato o il senior di turno.
Che cosa sogni per il prossimo futuro?
Di continuare a fare esperienza. Mi manca il tassello della ristorazione. Lavorare in hotel mi piace, così come ho scoperto che mi sento bene anche qui ad In Cibum quando ci sono i corsi con i ragazzi perché siamo un tramite tra loro e gli chef e viceversa. E se proprio mi posso permettere di sognare ancora di più, andrei all’estero. Perché no.
Cosa hai capito?
Che questa è la mia strada.